Emerge impetuosa da una dimensione onirica, improvvisamente e senza avvisare. E' l'interprete di me stessa nell'arte, nella scrittura.
E' sempre stata con me, perduta in passato per qualche tempo, e ritrovata improvvisamente ogni volta; da diversi anni ormai mai più lasciata andare.
Scava dentro e produce, manifesta con i colori o con le parole quello che sento. Io eseguo.
Può spiegarlo semplicemente, chiaramente, in modo diretto, dolce e violento, oppure regalare emozioni visive o parole che non raccontano direttamente, ma che lasciano al pubblico la possibilità di immedesimarsi nell'opera e incontrare lei, M., e provare a conoscerla.
Il suo nome nasce nel 2004, in una giornata di sole, era il Primo di Maggio e stavo terminando uno strano dipinto con un topo al centro della scena.
Profondamente influenzata dalla Poesia di Baudelaire, da Huysmans, 'Il Piacere' e dopo aver appena finito di leggere la Salome' di Wilde che adesso quasi non ricordo più... è nata M. .
Dietro il grande cartone telato, tutto d'un fiato con l'adrealina a mille come ogni volta al termine di un'opera, anche se quella volta accadeva qualche cosa di differrente e percepivo bene incredula la sensazione di scoperta e uno strano senso di libertà nuova, scrissi:
" L'ipocrisia dell'apparenza come maschera negativa da oltrepassare conduce l'individuo all'illusione della possibilità di scoprire un 'altro' migliore senza riuscire a comprendere che eccessi piaceri vizi e cattive abitudini costituiscano una parte essenziale dell'essere in quanto capaci di delineare quell'infinita gamma di personalità del singolo che raramente viene accettata laddove il processo dell'osservare risulti arduo e riservato all'irraggiungibile consapevolezza che l'occhio non sia il solo organo dal quale trarre conclusioni." Cit. mia - Torino 1 Maggio 2004 - nascita di M.
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